Un Piano Regolatore Generale metropolitano che coinvolga i 58 comuni della città metropolitana con la creazione di quattro macro aree omogenee: Catania con i comuni limitrofi facenti ormai parte della conurbazione, la fascia ionico-pedemontana, la fascia pedemontana occidentale e il Calatino.
Questa è l’idea del sindaco della città metropolitana Enzo Bianco che vede la pianificazione urbanistica non più limitata alla sola aerea comunale ma che comprenda la vasta area della città metropolitana e alle esigenze dei cittadini, dai servizi, alla tutela del territorio, dalla qualità della vita alla mobilità.
Proprio nei giorni scorsi si è tenuto a Palazzo dei Minoriti un primo incontro per definire le linee strategiche e un documento unico di programmazione alla presenza dei professori Paolo La Greca (ordinario di Tecnica e Pianificazione Urbanistica), Carlo Colloca (associato di Sociologia dell’ambiente e del territorio), Matteo Ignaccolo (associato di Pianificazione e Trasporti), Luigi Scrofani (ordinario di Geografia economico-politica), Maria Tomaselli (ordinario di Costruzioni rurali e territorio agroforestale).
Gli abitanti della Città Metropolitana di Catania attualmente usufruiscono di servizi territoriali ed anche urbano/locali in comuni diversi dalla residenza, proprio perché caratterizzati dal principio di prossimità e dalla vicinanza; non a caso la recente apertura di una tratta della metropolitana gestita da Ferrovia Circumetnea, pone alta l’attenzione della necessità di una rete più fitta di trasporti e scambi intermodali metropolitani.
Le tematiche e gli obiettivi da raggiungere per una coerente pianificazione territoriale ed urbanistica potrebbero essere:
- la Città Metropolitana ed il suo territorio in rapporto alla Città di Catania;
- le aree sensibili e strategiche di sviluppo dei servizi territoriali e metropolitani in rapporto ai singoli Comuni ed alla Città Metropolitana (esempio l’aeroporto e il porto in rapporto ai flussi di traffico urbano, metropolitano e territoriale);
- le aree interessate dai territori limitrofi, anche non dell’area metropolitana, per i diversi significati intrinseci;
- la programmazione d’area vasta sia infrastrutturale che economica/commerciale;
- i Piani Territoriali ad oggi redatti e cogenti sul territorio.
- il Piano Paesaggistico redatto dalla Soprintendenza ai BB.CC.AA.
- gli aspetti dei “modelli d’abitare” nei diversi contesti metropolitani e della città capoluogo;
- il rischio sismico e le tecniche di mitigazione (sia economiche che di incentivazione);
- i rischi conseguenti al cambiamento climatico e le tecniche relative;
- lo “smart contest” e gli effetti indotti nella Città e nella Città Metropolitana;
- gli ambiti di rigenerazione e di rivitalizzazione.
Con la nascita della Città metropolitana è necessaria anche una rimodulazione dei servizi del trasporto pubblico diventa indispensabile puntare alle infrastrutture come punto di partenza a supporto di una rete multimodale ferro-gomma, disegnata per garantire un buon livello di accessibilità sia nelle aree comunali che nei comuni limitrofi.
Già la FCE sta lavorando in questo senso romodulando alcune linee che adesso diventano delle navette che scambiano con la metropolitana evitando di entrare in città.
Per la città metropolitana di Catania noi di Mobilita Catania abbiamo sempre portato avanti la proposta di un consorzio tra tutti i gestori che si occupano di trasporto pubblico nei comuni della città metropolitana (AST, FCE, AMT, RFI, etc.) e avere una gestione integrata e modale evitando così sovrapposizione di linee (soprattutto extraurbane) che attualmente è molto elevata, segno nel passato, di una completa assenza di coordinamento e pianificazione.
La Città Metropolitana di Catania dovrà necessariamente puntare sullo sviluppo del trasporto su ferro (Metropolitana, Passante Ferroviario, Tram, Etna Rail) finalizzato soprattutto alla salvaguardia dei valori ambientali, alla tutela della salute e al contenimento dei consumi energetici.
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